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Ritratto di Valya

In realtà, come prima cosa, scrivo qui per potermi conoscere meglio attraverso la scrittura, una delle mie amiche da sempre, attitudine questa che mi accompagna sin dalla prima adolescenza e che mi attende paciosa come un porto sicuro, a proteggermi da quel mare in tempesta che è la vita.
Mi piacerebbe entrare in contatto con persone a me affini, e per affinità non intendo solo persone che condividano meramente dei gusti, bensì individui con cui condividere tutto un mondo interiore, uno stesso orizzonte ideale, culturale, uno stesso slancio verso la vita; qualcuno insomma che possa parlare la stessa lingua in un mondo dove a farla da padrone è appunto l'incomunicabilità e la reciproca incomprensione, data dal fatto che non diamo tutti il medesimo significato alle parole.

Età: 46     Genere: F
Lingue: Italiano
Cerco/offro: Conoscenza reciproca
Istruzione: Laurea specialistica / Master
Religione: Ateo o agnostico
Tipo psicologico: Introverso
Sessualità: Eterosessuale
Membro di:
Tempo da ultima visita: 9 anni
Nazione: Italy   Stato/Provincia: Italy
Città: Roma    Codice postale: 00181
Nome Skype:
Professione: Altro
Fumatore: No
Relazione corrente: Celibe/nubile
Convivo con: Solo
Risposte all'autointervista: 32  

Autointervista  

Introduzione  
I miei interessi, hobby, abitudini
I miei interessi preferiti vertono essenzialmente sulla lettura e il cinema, ma posso dire di amare l'arte in genere.
La passione principale è però quella di leggere soprattutto quegli autori che hanno fatto grande la letteratura; amo in particolare quella europea del XIX secolo, ma mi diletto anche a conoscere la narrativa contemporanea, soprattutto quegli autori considerati di un certo calibro e che mi consentono di arricchire il mio sguardo sul mondo, nonché di approfondire la mia personale conoscenza della realtà. Amo anche la saggistica, soprattutto relativa all'antropologia e alla letteratura di viaggio, ma ammetto che solo un romanzo sa veramente travolgermi, farmi fremere e catapultarmi in un mondo altro, facendomi dimenticare tutto e tutti!
Adoro il cinema, soprattutto quello d'autore, ma ammetto di vedere un po' di tutto. Il mio regista preferito è senz'altro Rohmer.
Tra le passioni più forti che mi contraddistinguono non posso non citare quella del viaggiare; lo faccio cercando di evitare il più possibile un approccio turistico ai luoghi che visito. Mi piace un po' di sana avventura, senza eccedere nei limiti, visto che non ho una salute che mi consente di "pazziare" troppo.
Un tempo la mia passione era anche imparare uno strumento musicale e ho imparato sia un po' di flauto che di piano. Purtroppo, a causa dei tanti impegni, ho dovuto mettere da parte lo studio di uno strumento tanto bello quanto impegnativo come il pianoforte.
Mi piace studiare le lingue, anche se sono un po' pigra. Questa passione è connessa alla mia infinita voglia di studiare. Ora vorrei iniziare a studiare lo spagnolo, ad esempio.
Sarà buffo, ma un'altra mia passione è quella di chiacchierare camminando. Mi piace interloquire col prossimo, entrare in contatto col suo mondo interiore attraverso lo strumento che io prediligo per conoscere la realtà: la parola.
Dettagli su cosa cerco e offro
Cerco e offro uno scambio intellettuale, amicizia, dialogo, un confronto autentico con l'altro, insomma.
Cose che mi preoccupano per la mia vita
Sicuramente la cosa che mi preoccupa di più è la mia salute precaria e incerta. Ho un problemino cronico di salute che mi porto dietro dall'adolescenza; nessun medico riesce a risolverlo e questo inficia un po' la qualità della mia vita personale e la capacità di essere sempre presente e attiva sul luogo di lavoro, anche se cerco di andare avanti nonostante tutto.
Un'altra cosa che mi genera angoscia è il non riuscirmi a costruirmi un affetto stabile nella vita, avendo avuto nel passato storie sentimentali che poi si sono risolte in un "nulla di fatto" per tutta una serie di motivi.
Avendo io difficoltà a trovare nella quotidianità persone che mi siano veramente affini, che guardino la vita un po' dalla mia stessa prospettiva di persona iper-sensibile, temo appunto di non riuscire a incontrare qualcuno che sia sulla mia stessa linea d'onda. Mi sento sempre un po' una marziana, una sorta di Zeno Cosini catapultata in un mondo costellato di gente piena di certezze e punti di riferimento.
La mia personalità  
Il mio temperamento e carattere
Sono una persona timida e introversa, delicata sia nell'aspetto che nella personalità.

Sin da piccola ho sempre trasmesso agli altri questo mio tratto di fragilità, aspetto questo connesso sicuramente a dei vissuti familiari non facili e a una sensibilità che mi ha portato a vivere le esperienze successive in modo amplificato. In un certo senso mi sento un po' una "senza pelle", priva cioè di quel filtro che mi aiuti a proteggermi dal mondo esterno.

Le persone mi definiscono *gentile, dolce e paziente*, ma in realtà celo dentro di me una tempesta che ribolle, un lato più *ribelle, inquieto e arrabbiato*, che fuoriesce soltanto con le persone con cui sono in stretta confidenza o in determinate situazioni in cui mi sento pressata dal mondo.

Sento molto forte il *senso di ingiustizia* per le cose che non vanno e tendenzialmente ho *una visione idealista* di come dovrebbero andare le cose, aspetto questo che mi porta a rimanere sempre molto delusa quando vedo che il mondo attorno a me "se ne frega" e cerca solo di soddisfare il proprio tornaconto personale.
Penso che una delle mie caratteristiche migliori siano *l'onestà* e il pormi nei confronti del mondo in modo cristallino e sincero, senza filtri o maschere sociali. Forse non ho mai imparato a far ricorso a certi "codici sociali" che reputo tuttora del tutto estranei alla mia persona, e in un certo senso la mia incapacità a padroneggiarli mi fa apparire agli occhi altrui come una ragazza decisamente ingenua.
Sono molto *permalosa*, ma mi rendo conto che questa permalosità è connessa a un eccesso di iper-sensibilità, alla mia bassa autostima e al sentirmi facilmente ferita, soprattutto se non scorgo nel prossimo la stessa attenzione che a me sembra di dare agli altri.
A volte mi sento un po' *nevrotica e nervosa*, forse perché mi rendo conto che non sempre riesco a far funzionare la mia vita come vorrei.

Come elemento a finale a descrivere la mia personalità penso di essere rimasta sempre un po' bambina, incompleta, mai a mio agio nei panni adulti nonostante i 30 e passa anni; nel contempo penso di essere provvista di una *buona consapevolezza di me stessa*, a cui sono giunta grazie alla mia indole osservatrice, al mio amore per i libri e la scrittura biografica....
Quanto sono introverso / estroverso
Sono una persona abbastanza introversa: mi piace la solitudine, praticare attività solitarie come la lettura, la visione di film ecc.
Nelle situazioni formali o dove si è costretti a interagire con tante persone sconosciute sono decisamente incapace di inserirmi in modo "prorompente" nelle dinamiche di gruppo, dalle quali rimango sempre un po' ai margini; la mia presenza è abbastanza discreta e so legare solo con poche persone alla volta, ricercando un contatto di tipo profondo e più individualizzato, mirato insomma alla reale conoscenza dell'altro. Le mille chiacchiere dispersive non fanno per me, anche se in realtà, quando mi sciolgo, posso apparire anche estroversa e molto a mio agio, ma ciò succede soltanto con chi ho molta fiducia...
Cosa trovo di buono/bello nella vita
Bè, ci sono tante cose che valgono la pena di essere conosciute e vissute.
Ad esempio mi piace conoscere persone stimolanti e sensibili che mi aiutino a crescere umanamente; mi piace il mondo inteso come luogo inesplorato da scoprire in tutta la sua bellezza, complessità e contradditorietà.

Mi piace farmi ghermire dalle bellezze naturali così come da quelle create dalla mano e dalla mente dell'uomo: mi piace lasciarmi incantare dalla bellezza dei boschi dolomitici o dallo splendore di un'aurora boreale, ma nello stesso tempo avverto tutto il fascino della verticale maestosità della cattedrale di Rouen o l'incanto sublime delle parole di uno scrittore come Nabokov; allo stesso tempo mi piace essere catturata dal suono vellutato di una viola da gamba, che insegue le note dell'improvisation sur le folies.

Insomma, è la bellezza e il saperla riconoscere ed apprezzare ad essere il motore primo che mi spinge a trovare del buono e del bello nella vita.
Cosa trovo di cattivo/brutto nella vita
Bè, nella vita purtroppo ci sono anche tante cose brutte e nei momenti peggiori tendiamo a concentrarci purtroppo solo su queste.

Innanzitutto non tollero ogni forma di ingiustizia e di prevaricazione dei forti sui più deboli; non sopporto le prepotenze, da quelle perpetuate ad esempio dalla società stessa attraverso la sua organizzazione per arrivare a quelle più quotidiane, come quelle che ad esempio si fanno i bambini tra di loro a scuola.

Non sopporto la disonestà, la corruzione, la falsità, l'ipocrisia, e penso che uno dei problemi maggiori nella società occidentale sia quello di anteporre il profitto al benessere e al valore dell'individuo, commisurato appunto alla sua capacità di produrre beni materiali.

Il male più grande è che si dimentica l'uomo nella sua essenza più nobile, quella spirituale e interiore, per dare spazio solo a quella esteriore, in un abbrutimento generale dove l'individuo è schiacciato da una mentalità volta all'accumulo e al mero apparire.

Forse la cosa più triste è notare - essendo io un'educatrice - come il male sia radicato in fondo nell'anima umana, visto che l'istinto primario dei bambini e dei ragazzini è comunque sin da molto piccoli quello di prevaricare sul più debole, quello di dare addosso ed emarginare chi non è come gli altri. Solo l'educazione può arginare l'istinto belluino e primitivo di sopraffazione.

Io ho una visione molto cupa e pessimista della natura umana, ben rappresentata a mio avviso ne "Il signore delle mosche" di Golding.
Preferisco guidare o essere guidato?
Non so, dipende dalle situazioni. Spesso preferisco essere guidata perchè raramente mi sento sicura e preferisco affidarmi all'altro se ho pienamente fiducia della persona che in quel momento mi è vicina. A volte ammetto di farmi trascinare dalle scelte altrui, soprattutto nelle situazioni lavorative, ma ciò dipende dalla mia, purtroppo, scarsa assertività.
Quanto sono conformista
Per nulla, sinceramente.
Sarà che sin da bimba sono stata etichettata come quella "strana" o "diversa", e forse alla fine ho finito con l'identificarmi con tutto ciò che è anomalo, bizzarro e inconsueto, oppure semplicemente sono abituata a sentirmici da sempre, perché appunto l'educazione ricevuta mi ha allontanato molto dall'acquisizione di quei codici condivisi dai miei coetanei e dalla società in genere...
Quanto sono geloso
Abbastanza, anche se ora lo sono molto meno; forse ciò dipende anche dalla mia eterna insicurezza, che mi fa percepire gli altri più belli, interessanti e desiderabili di me, quindi divento facilmente competitiva in certe occasioni, anche se la cosa si nota molto poco tra amici e amiche, appunto perchè ne sono consapevole e tengo sotto controllo questo difetto, cercando di smussarlo e ridimensionarlo in virtù del fatto che ho "sgamato" il meccanismo di fondo della mia gelosia.
Quanto sono invidioso
Generalmente non lo sono, anche se invidio bonariamente le persone che ad esempio posso permettersi di fare cose a cui tengo molto e che per limiti oggettivi non posso fare, come viaggiare per il mondo intero o mangiare tutti quei dolci che per problemi di stomaco non posso mangiare! ;)
Quanto sono pigro
Tantissimo, anche se avendo dei problemi di salute di un certo tipo questa sorta di pigrizia è in un certo senso naturale ed inevitabile. Necessito di tanto, tanto riposo. A volte sono pigra anche intellettualmente, anche se la voglia e lo stimolo per fare una cosa non mi mancherebbe affatto.
Quanto mi considero creativo
Più riflessiva e analitica che creativa...
Quanto cerco di adattarmi alla società così com'è e quanto cerco di cambiarla
Sinceramente mi sono sempre adattata poco ai dettami della società e in parte dipende da un'educazione ricevuta in famiglia, per certi versi un po' "estremista" e sempre critica verso "il si dice", "il si fa", le opinioni correnti e i valori consumistici che imperano oggi.
Diciamo che ho sempre seguito quindi la mia strada, e sinceramente mi importa poco di ciò che la società in un certo senso pretenderebbe da me, stando agli stereotipi o i cliché che questa impone. La cosa non mi pesa molto, su questo sono molto indipendente, individualista e in un certo senso orgogliosa.

Non so se faccio qualcosa per cambiare la società....diciamo che, nel mio piccolo, cerco di migliorarla quotidianamente con un agire improntato ai valori di rispetto per persone, ambiente e regole; forse anche attraverso il mio lavoro di insegnante, cerco di far capire ai ragazzi - quando è possibile - che è molto importante ragionare con la propria testa, dando priorità al rispetto verso il prossimo e verso se stessi anziché a quei valori legati all'apparenza e all'immagine esteriore.

Forse potrei dire di dare il mio contributo nel momento in cui semplicemente cerco quotidianamente di essere io una persona migliore, informandomi, essendo una cittadina ligia, arricchendomi interiormente.... o forse alla fine semplicemente non faccio nulla di che per migliorare questa società. Non saprei.
Nel passato ho fatto anche volontariato, ma penso che alla fine sia più onesto un agire quotidiano nel confronto costante con se stessi e il mondo, che quello rinchiuso entro paletti o strutture a indirizzare in modo rassicurante il nostro agire..
Quanto sono narcisista
Non penso di esserlo tanto, anzi quasi per nulla. Ovviamente, come tutti gli esseri umani, anche io ogni tanto tiro fuori degli atteggiamenti che potrebbero rientrare nell'ambito del narcisismo, anche se - a guardare più da vicino il fenomeno - possono considerarsi una sorta di compensazione a una cronica mancanza di fiducia in me stessa...
Le mie preferenze e i miei gusti  
Cosa apprezzo di più in una persona
Amo molto le persone sensibili e riflessive, capaci di ascoltare il prossimo senza giudicare frettolosamente ciò che non si conosce, nonché in grado di avere una visione della vita e delle persone non preconfezionata, data più dall'elaborazione di esperienze personali che da convenzioni socio-culturali.

Mi piace chi sa andare oltre l'apparenza, colui che non liquida in due parole la diversità altrui, ma cerca di compenetrarla attraverso un tentativo di analisi dell'altro e di reale comprensione che vada di pari passo con una buona dose di empatia e umanità.
Sono affascinata da chi sa elaborare pensieri complessi e appunto personali, chi non si affida quindi all'"Ipse dixit", partendo invece da una visione originale della vita.

Ammiro poi l'onestà, la semplicità nei modi di fare unita a una complessità interiore e infine, ma non meno importante, l'attitudine alla curiosità.
Ebbene sì, apprezzo le persone *curiose*, aspetto questo che permette alle persone di essere ricettive verso il mondo e desiderose di conoscere. Ecco posso affermare senz'altro di amare chi ama conoscere sempre, al di là dei titoli di studio, al di là delle certezze acquisite sino ad allora...
Generi di letture preferiti
Mi piace la letteratura, soprattutto quella europea del XIX secolo, ma anche autori del '900 di tutta la letteratura mondiale.
Non sono granchè appassionata alla para-letteratura o a tutto ciò che è riconducibile a un genere specifico (es. fantasy,rosa, giallo, horror ecc).

Mi piace anche *la saggistica*, soprattutto di critica letteraria, storia, attualità, psicologia e antropologia.

Sono una lettrice forte di *graphic novel*, che hanno sostituito la mia "antica passione" per i manga, visto che ormai sono cresciutella per queste cose da teen-ager!

Tra gli autori europei classici menziono: le sorelle Bronte, Thackeray, G. Eliot, J. Austen, T. Mann, M. Proust, Balzac, Dickens, Flaubert, Hugo, Tolstoj, Dostoevskij, Maupassant.

Tra gli autori del '900 italiano ed europeo ricordo soprattutto: Pasolini, Morante, Moravia, Svevo, S. De Beauvoir, Sartre.

Tra gli autori extra-europei contemporanei mi piacciono in particolare: Marquez, Amado, Mishima, Vikram Seth, P. Roth, Nabokov, Nafisi...

Autori che vorrei leggere a breve: Kawabata, Murakami, D. Grossman, Singer, Yalom, Maugham, Stendhal...

I miei libri preferiti sono:

1. La coscienza di Zeno
2. I Buddenbroock
3. Cent'anni di solitudine
4. Cime tempestose
5. Jane Eyre
6. Lolita
7. Il buio oltre la siepe
8. Leggere Lolita a Teheran
9. Memorie di una ragazza perbene
10. La Storia
11. Alla ricerca del tempo perduto
12. Se questo è un uomo
Film che mi piacciono
Amo soprattutto il cinema di autore e i film da festival. Mi piacciono anche molti film di autori quasi sconosciuti, insomma.
Adoro anche i classici film hollywoodiani degli anni '40-'50.

Per citare alcuni registi che apprezzo molto posso fare il nome di Woody Allen, Hitchcock, Elia Kazan, B. Wylder, Bergman, Kim-Ki-Duk, Rohmer,Kurosawa, Ozu, J. Campion, Kechiche, Farhadi, Audiard, Zhang Jimou, Kiewslowski, Virzì...

Tra i film che apprezzo di più ricordo:
Classici: "La gatta sul tetto che scotta", "Un tram che si chiama desiderio", "Splendore nell'erba", "La valle dell'Eden", "Via col vento", "La parola ai giurati" "La finestra sul cortile", "Delitto perfetto", "A qualcuno piace caldo", "L'appartamento", "Jesus Christ superstar", "Il gattopardo", "Il settimo sigillo"...

I film che adoravo da piccina e a cui sono affezionata: "Mary Poppins", "Tutti insieme appassionatamente", "Cuore" di Comencini....

Tra i film più recenti di autori indipendenti o di autori non americani ricordo:
"Lezioni di piano", "Into the wild", "Tutte le mattine del mondo", "Lanterne rosse", "Ferro 3", "Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera", "Viaggio a Tokyo", "Harakyri", "Non uno di meno", "Una separazione", "La schivata", "Misterious skyn", "Il cigno nero", "Il raggio verde", "La mia notte con Maud", "Racconto d'estate", "Addio mio concubina", "Il profeta", "Machuca"...

Adoro molto il cinema di animazione, soprattutto i film dello studio ghibli.
I miei lungometraggi a cartone preferiti sono: "Il mio vicino Totoro" di Myazaki, "Omohide poroporo" di Takahata, "L'illusionista" di Chomet e "Principi e principesse" di Ocelot.

Autori che vorrei approfondire: Antonioni, Visconti, Rossellini...

I miei tipi di musica preferiti
Ascolto la musica classica ma soprattutto la musica indie-rock e alcuni cantautori italiani.
Apprezzo la complessità dei testi d De Andrè, la ricchezza armonica degli arrangiamenti, la capacità di attualizzare opere del passato. Di Branduardi invece apprezzo, all'opposto, la capacità di recupero filologico di certi testi e musiche, trasportando l'ascoltatore verso sonorità e atmosfere medievali o rinascimentali.
Riguardo alla musica rock, prediligo le sonorità new wave e post punk, un po' cupe, malinconiche e "dark"; mi piace quando la voce del cantante è baritonale (senti Ian Curtis dei JD o Matt Barninger di "The national") e si sente martellare incessantemente il basso continuo, a scandire una musica dai toni scuri e ombrosi.
Mi piace anche la malinconia dei Radiohead e il timbro "biascicato" di Tom Yorke quando canta, quasi espressione di un lamento esistenziale...

Gruppi/musicisti preferiti:

- Radiohead
- The Beatles
-Led Zeppelin
-The Smiths
-Joy division
- The national
- Arcade fire
- Csi/Cccp
- De Andrè
- Branduardi
- Interpol
- Editors
- Sigur Ros
- PJ Harvey
- Neutral milk hotel
- Queens of stone age

I miei sentimenti  
Le mie paure
La paura maggiore è di essere *sottovalutata*, forse perchè ciò fa parte delle mie esperienze di vita pregresse. Sin da piccola sono sempre stata messa da parte e sottostimata per la mia timidezza e questo mi ha resa ancora più insicura.
Inoltre temo di *non essere mai all'altezza* dei compiti che mi vengono assegnati, vivo tutto con una forte ansia da prestazione e ciò mi preclude tantissime esperienze, visto che per paura del fallimento evito tantissimo, fino a reprimere i miei slanci e la mia naturale tendenza a fare o ricercare determinate cose. Alla fine mi sembra di vivere al di sotto delle mie reali potenzialità.

Un'altra cosa che temo è *l'isolamento sociale*, causato dai miei problemi di salute che mi tolgono energia e dal carattere solitario e naturalmente selettivo; lo sono non per snobismo o per scelta volontaria, ma perché mi trovo veramente bene solo con determinate persone e non riesco a impormi amicizie o compagni forzate.

Cose che mi irritano
Mi dà enormemente fastidio quando la gente usa scorciatoie e stratagemmi per evitare le scelte difficili, quelle che richiederebbe loro di mettersi in discussione, di pensare e di scegliere veramente con la propria testa.
Lo ammetto, c'è molto di egoistico in questo, nel senso che so di essere molto severa con me stessa, di pretendere molto e di essere una che va avanti senza auto-inganni, a cui non ricorro solo per star meglio con me stessa o raccontarmi delle frottole compiacenti.
Proprio per questo mi dà fastidio vedere chi si nutre di finzioni e bugie per rendersi più digeribile la vita; mi sembra un atto di non rispetto verso se stessi, nonché un atteggiamento che di fondo ci allontana da un reale percorso di crescita interiore e di auto-consapevolezza.
Ora sto smussando questo mio aspetto, che so essere parte di un mio lato intollerante ed eccessivamente severo.
Forse quando si scala una montagna a piedi dà fastidio vedere che c'è chi arriva in cima usando la funivia o la seggiovia....ma alla fine è importante il percorso intrapreso, più che la meta raggiunta, no?
Cosa non potrei mai perdonare
Il tradimento di un sodalizio umano profondo e sincero, la violenza in tutte le sue forme e manifestazioni, gli atti ingiusti commessi con volontaria cattiveria.

In realtà non so se non perdonerei *mai* tutte queste cose; dovrei prima valutare il contesto, le circostanze, le attenuanti, le aggravanti, la capacità di intendere di una persona, il suo grado di maturità e soprattutto se la persona direttamente coinvolta è sinceramente pentita e abbia deciso di riparare al danno.
Cose che mi annoiano
Mi annoiano i soliti discorsi delle colleghe sui figli, sui matrimoni dei figli, sui figli dei figli, su cosa cucineranno ai figli e ai fidanzati dei figli al pranzo di natale e banalità simili. Questi sono i classici discorsi convenzionali basati sul più e il meno che non portano a nulla e in cui non so mai inserirmi perché mi sembra di non avere nulla di interessante da dire.

Mi annoiano le critiche costanti della mia famiglia che sono sempre le stesse di quando avevo 5 anni.
Cose che mi stressano
Avere troppi impegni e doveri da gestire: vado in tilt facilmente quando le cose sono troppe o sono nuove.
Per quest'ultime sento spesso di non essere in grado di affrontarle a causa di questo pensiero disfunzionale che mi fa avvertire le mie risorse come deficitarie e insufficienti.
Avvertendo questo senso di deficit, le cose mi sembrano più grandi e insormontabili di quel che sono, mi schiacciano e mi fanno andare facilmente sotto stress, sensazione questa acuita dalla mia salute delicata e precaria.
Cose che mi addolorano
Sicuramente mi addolora tutto ciò che ha un'attinenza con le esperienze di abbandono, rifiuto e tradimento.
Sto molto male quando mi sento esclusa o allontanata perché percepita come diversa o inadeguata in qualche cosa. Forse ciò deriva dall'aver vissuto determinate esperienze infantili che si sono radicate talmente tanto dentro di me da temere ancora oggi che certe cose possano ripetersi. A volte penso che, inconsciamente, abbiamo la coazione a ripetere il copione di vissuti passati, dai quali non riusciamo quindi a liberarci. Anche questa schiavitù involontaria nei confronti del passato mi fa molto soffrire, perchè temo che sia un compito lungo e difficile il liberarsene, un compito che può essere benissimo portato a termine, ma che richiede una vita intera e tanta, tanta consapevolezza di sé e dei propri meccanismi involontari.

Mi addolora anche pensare a quanto spesso la mia famiglia, anziché essere stata per me un supporto morale, abbia rappresentato invece un ostacolo alla mia crescita emotiva e personale. Se le mie fondamenta non sono solide, se albergano in me tuttora molte insicurezze adolescenziali, penso che ciò dipenda molto dai legami affettivi familiari, più improntati alla critica e all'anaffettività che alla collaborazione e al sostegno reciproco.

Mi addolorano tutte quelle ferite ricevute nel corso degli anni e che ogni tanto, tuttora, continuano a fare male...
Cose di cui sono fiero
Sono fiera di non essermi mai abbassata ai valori tipici dell'italiano medio, come pressappochismo, faciloneria, inganno, inosservanza delle regole....

Penso di essere una persona molto onesta e integra, rispettosa delle regole di convivenza civile ma soprattutto degli altri. Ho interiorizzato dei valori di genuinità e spontaneità, che appunto mi portano ad essere semplice e priva di un eccesso di sovra-strutture nel mio modo di pormi nel mondo.

Mi rimbocco le maniche per ottenere quelle cose che per molti sono scontate e persevero anche quando una cosa mi spaventa o mi fa sentire inadeguata.

Penso di essere molto brava a *mettermi in discussione* ed è come se vivessi sempre cercando fondamentalmente di *migliorare me stessa*, attraverso un percorso di auto-consapevolezza e di crescita attraverso l'esposizione a tutta una serie di esperienze che mi fanno paura. Ovviamente accetto la sfida quando penso che ne valga la pena e che sia una cosa utile alla mia maturazione.

Un altro aspetto di me stessa di cui vado fiera è la mia *sincerità ed autenticità*, il mio non snaturarmi per andare incontro alle esigenze della massa. In un certo senso sono sempre stata un'anticonformista nella misura in cui semplicemente cerco di essere *me stessa*, evitando sia di adeguarmi alla corrente, sia di scimmiottare comportamenti ribelli o volontariamente "contro".
I miei desideri e le mie motivazioni  
I miei desideri
Sicuramente il desiderio più grande in questo momento è quello di raggiungere un equilibrio e una serenità interiore che tuttora mi mancano. E non lo dico perché avverto un deficit in questo particolare momento della mia vita; credo che il senso di sradicamento e smarrimento esistenziale mi accompagni da sempre, e ho iniziato a riconoscere ciò sin da bimba, quando ho imparato pian piano a dare ascolto alle mie sensazioni interiori, dando loro un nome o una forma.

Vorrei quindi riuscire a sentirmi serena, tranquilla, in pace col mondo e con me stessa; vorrei imparare a godere dell'attimo presente, a non crogiolarmi nella negatività di ciò che è stato o che potrebbe essere. Insomma, vivere il qui ed ora con piena coscienza e nello stesso tempo con la leggerezza dell'incoscienza infantile.

Vorrei imparare a dare di più e a esprimere l'amore verso il prossimo senza vergogna.
Vorrei imparare a perdonare e dimenticare tutto il male, per andare avanti, sgravata finalmente dal fardello del passato e del rancore.

Vorrei essere felice con naturalezza, guardando semplicemente un tramonto, condividendo momenti con le persone care.

Vorrei imparare a non dare importanza alle sciocchezze che avvelenano la vita quotidiana e questo nella coscienza della fugacità del tutto e dell'importanza dell'armonia con se stessi, il prossimo e il mondo.

Desidero anche una vita affettiva piena e la vicinanza di qualcuno a me affine che mi ami veramente, capace di accettarmi con tutte le mie mancanze.
I miei progetti
Sicuramente il progetto più importante è quello nello stesso tempo, pur nella sua immaterialità, più duraturo: *migliorare me stessa* e non aspettare che sia il mondo a cambiare. Uso la parola "migliorare" e non cambiare perché presuppone l'idea che non ci si debba snaturare in toto, ma che si debba attuare delle modifiche/migliorie su di sé in linea con ciò che si è.

Un altro mio progetto è quello di viaggiare per il mondo con un approccio più da antropologa che da turista, al fine di conoscere altre realtà del mondo e comprendere la varietà e la ricchezza del mondo umano e naturalistico.
Uno dei miei desideri più grandi è vedere e girare il Giappone e conoscerne la cultura.

Passare più tempo nella natura e leggere di più, magari partecipando a gruppi di lettura anche dal vivo (e non solo virtuali).

Imparare lingue nuove come lo spagnolo, approfondire il francese e migliorare l'inglese.

Conoscere persone affini con cui condividere esperienze reali.

Migliorare la mia salute e iniziare ad adottare uno stile di vita più sano.
Cosa farei se avessi 100 milioni di euro
In parte li investirei in opere di utilità umanitaria e con gli altri girerei il mondo e mi ritirerei in una casa nei boschi senza avere più l'obbligo di dover lavorare.
Cosa voglio fare prima di morire
Sicuramente girare quasi tutto il mondo e leggere quanti più classici possibili...
Le mie idee e opinioni  
Il mio orientamento religioso
Sono atea, non sono cresciuta secondo principi religiosi perchè provengo da una famiglia assolutamente laica, per cui non sono nemmeno stata battezzata da bambina.

Io penso che per essere persone spirituali non ci sia bisogno della religione, perché per esserlo basta appunto coltivare la propria interiorità, farsi delle domande e nutrire la propria curiosità con la sete di conoscenza.
Spesso si pensa che le persone non credenti siano materialiste, ma questo non è vero, appunto perché - proprio chi non ha risposte certe all'esistenza - è maggiormente spinto a interrogarsi, a indagare il reale e a porsi domande, in un incessante dialogo interiore con se stesso.

Devo dire che la dimensione religiosa non mi manca per nulla, e il fatto di essere cresciuta al di fuori di qualsiasi credo mi porta molto a relativizzare il pensiero religioso, che secondo me nasce sempre e prende forma all'interno di un contesto storico-geografico-culturale ben preciso. Insomma, vedo la religione come un prodotto culturale ben contestualizzato e spesso mi chiedo come si possa essere convinti che la propria fede sia quella giusta, se al mondo ce ne sono tantissime. Proprio questa abbondanza di credenze mi fa pensare a quanto la religione sia umana ed essenzialmente rispondente a un bisogno innato dell'uomo di avere delle risposte certe e rassicuranti circa la propria esistenza.

Mi piacerebbe pensare e avere una fiducia nella possibilità che esista un Dio che "mondi i peccati del mondo" e "punisca" le ingiustizie esistenti, ma mi rendo conto di come la realtà sia complessa e sfaccettata e di come sia impossibile pensare all'esistenza di un'idea di giustizia universalmente valida, al di là del tempo e dello spazio.

E molto infantilmente mi piacerebbe immaginarmi eterna e immortale, ma so che questa è una delle tante consolazioni del pensiero religioso, il cui fine è dare una speranza all'uomo, atterrito dalla consapevolezza della sua finitezza.
Miscellanea  
Quanta dimestichezza ho con i computer e le tecnologie
Il minimo indispensabile! Non amo molto la tecnologia, nè ne sono affascinata....
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